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Autunno caldo è una espressione che viene usata spesso e questo è un autunno caldo per la farmacia italiana. Pressata tra il tentativo di riprendere la normalità del lavoro pre-covid – consiglio, tempo per il cliente, iniziative e attività in farmacia – e la gestione di una situazione ancora emergenziale la farmacia, come categoria, dovrà affrontare con coraggio alcune questioni che la coinvolgono o la interessano da molto vicino.

Tra l’incudine e il martello troviamo una farmacia che dovrà esprimersi sulla proposta di rinnovo del CCNL farmacia, argomento che non dovrebbe essere completamente slegato dal rinnovo della convenzione e della remunerazione (non in via sperimentale) al fine di avere una visione organica e complessiva sia di una delle uscite più importanti della farmacia, sia di una delle entrate più significative.

Troviamo anche una farmacia che dovrà agire affinché le cosiddette case di comunità non diventino il motivo di un nuovo impoverimento della professione del farmacista attraverso la distribuzione di farmaci in deroga alle leggi attuali, ma siano un miglioramento della presenza sul territorio del SSN affiancando farmacie e MMG.

Di questi giorni è la richiesta di una maggiore retribuzione da parte della distribuzione intermedia, che non sta a noi giudicare, ma sulla quale dovremo vigilare affinché anche questa non diventi una “scusa” per un ulteriore impoverimento del conto economico delle farmacie.

Dopo un periodo in cui la farmacia ha ricevuto lodi e riconoscimenti da parte della politica e dei cittadini non dobbiamo distrarci e rimanere focalizzati su prossimi impegni:

  • al banco o in postazioni limitrofe a fare tamponi, stampare green pass, forse vaccinare (terza dose e antiinfluenzale), servire i clienti e a risolvere le questioni burocratiche giornaliere;
  • nel mondo delle istituzioni a spingere per un rinnovo della convenzione e il ritorno dei farmaci in farmacia, trattare per una remunerazione più adeguata per la dispensazione del farmaco e vigilare affinché le risorse economiche del sistema non vengano disperse.

Sul primo punto le farmacie sono brave, affrontano con energia tutte le situazioni. Non ci sono dubbi, anche con una retribuzione di molti servizi che non copre minimante i costi. Sul secondo punto sarebbe necessario manifestare più coesione e coraggio per portare a casa qualche risultato che vada oltre le lodi

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